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OKKIO AI PERICOLI / GLI AMBIENTI WEB / Video Sharing Platforms
Video Sharing Platforms

Sono siti (meglio dire ‘piattaforme’) dove tutti possiamo pubblicare e vedere video condivisi da altri miliardi di utenti come noi. YouTube è la piattaforma più famosa, i ragazzi trovano di tutto, da spunti di apprendimento all’intrattenimento. Ma come sempre ci sono anche rischi concreti a cui prestare attenzione.

YouTube è il sito di video dove milioni di ore di filmati vengono caricati ogni giorno da persone come noi, da aziende ed organizzazioni. Data l’estrema facilità di fruizione e la quantità incredibile di contenuti a disposizione, di qualsiasi genere e su qualsiasi tema, queste piattaforme di video sharing hanno un enorme potenziale sia positivo per l’apprendimento e l’intrattenimento dei ragazzi che anche rischi concreti a cui prestare attenzione.

La gran parte dei contenuti non ha valore rilevante ai fini educativi dei ragazzi ma ci sono video didattici e di intrattenimento che possono contribuire alla formazione su una vasta gamma di argomenti.

Vi sono anche contenuti per adulti da evitare.

Piattaforme come YouTube mettono a disposizione una modalità di protezione che offre agli utenti la possibilità di bloccare i contenuti per adulti. È una impostazione che va scelta dal genitore. L’impostazione filtra i risultati di ricerca impedendo la fruizione di video con contenuti per adulti o in genere per cui esiste un limite di età alla fruizione. Tali contenuti non verranno visualizzati nelle ricerche video, nei video correlati, nelle playlist, per spettacoli o sezioni di film.

Nessun sistema di filtraggio è al 100 per cento accurato ma si raccomanda ai genitori di bambini l’attivare questa funzione.

Trovate in YouTube questa funzione in basso in fondo alla pagina.

Una piattaforma con video a livello più professionali è Vimeo. Simile a YouTube il funzionamento,ma senza filtri attivabili sui contenuti forniti dall’azienda ed attivabile dal genitore.

Nel mondo dei tablet e smartphone spopola una App chiamata Vine che permette di registrare e condividere video di massimo 7 secondi. Vine, di proprietà di Twitter,  può essere scaricata gratuitamente da App Store di Apple, da Windows Phone Store o per la piattaforma Android da Google Play. Gli utenti possono accedere utilizzando le credenziali di Twitter (o attraverso l’indirizzo e-mail). È molto semplice registrare una ripresa audio e video fino a sette secondi, altrettanto facile condividerla attraverso il social network Vine o via Twitter o Facebook.

Vine è stata utilizzata in passato per registrare e pubblicare materiale pornografico e altro materiale con scene violente o non adatte ai minori.

I termini di utilizzo limitano Vine a chi ha più di 17 anni ma controllarne la veridicità è praticamente impossibile. Vine elenca le sue regole, tra cui il divieto di rappresentare scene violente, minacce e tutti i contenuti non appropriati. Ma filmati con contenuti per soli adulti sono frequenti.

9GAG è una piattaforma disponibile anche come app per smartphone e tablet con contenuti organizzati per “memi” culturali di cui un genitore dovrebbe prendere atto per capire se adatti o meno all’educazione dei propri figli. Ad esempio i contenuti sono organizzati secondo il memo “NSFW” (non adatto sul posto di lavoro, l’equivalente di Vietato ai Minori) o WTF (ovvero What the fuck?! (traduzione, Ma che ca@@o?!)

Infine, a titolo informativo, recentemente ha preso piede una nuova App, Periscope, che consente di trasformarsi in operatori televisivi mandando in onda quanto si sta riprendendo dal proprio smartphone o tablet e distribuirlo alla propria rete di contatti su social network come Twitter.  Chi lo usa se ne assume tutte le responsabilità del caso secondo quanto indicato nelle condizioni di servizio ed è necessario comprenderne le norme di rispetto riguardo ai contenuti pubblicati.

 

  • I contenuti video sono molto potenti e dovrebbero essere “filtrati” sia impedendo che contenuti potenzialmente non adatti non vengano visti (violenti, razzisti, a sfondo sessuale ecc..) sia tramite la presenza dei genitori che siano in grado di spiegarne i termini e fornirne il contesto a dei minori
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