In ogni contesto sociale la reputazione, ovvero la credibilità che ciascuno di noi ha all’interno di un gruppo sociale, ha un ruolo di grande importanza.
Il Web è uno strumento formidabile di diffusione di notizie ed informazioni e non dimentica mai nulla. Motivo in più per curare con estrema attenzione la propria reputazione online.
Apparire credibili, affidabili, proiettare una immagine di noi che corrisponda a quella che vorremmo che gli altri avessero di noi è da sempre ritenuto fondamentale per gran parte di tutti gli esseri umani.
Social Network, motori di ricerca come Google e Yahoo, foto, video, messaggi inviati via smartphone e tablet divulgano e contribuiscono a creare la nostra reputazione. Chi non ci conosce e sente parlare di noi ora si informa per prima cosa cercando sul Web informazioni che rimandano la nostra immagine.
Il tema è molto attuale e addirittura oggetto di programmi televisivi che mettono in guardia sulla pubblicazione di notizie, immagini e video che possono essere lesivi della nostra immagine e nuocerci.
Spesso siamo noi stessi, i nostri parenti e gli amici a fornire immagini e informazioni che si rivelano contro producenti per la nostra immagine. Il Web amplifica e ricorda i pettegolezzi in modo molto efficace ed efficiente. Tutto ciò vale anche per gli pseudonimi.
A livello personale e ancor più a livello aziendale la reputazione è un vero e proprio patrimonio da proteggere e da valorizzare.
Il grafico in basso illustra come i datori di lavoro consultino i social network in fase di selezione dei candidati per completarne la valutazione.
Sono nati recentemente servizi per valorizzare la propria reputazione (personal branding) e per proteggerla anche avvalendosi delle recenti normative sul diritto all’oblio. Il tema del diritto all’oblio è molto discusso in questi mesi. Tecnicamente è molto difficile implementare quanto le norme europee hanno sancito.
La RAI ha affrontato l’argomento in una puntata dedicata al tema della reputazione legata al mondo del lavoro.