Il file sharing consente di condividere file in una rete diretta tra computer ed è l’ambiente preferito per scaricare musica in formato MP3, film e libri in formato digitale.
È un fenomeno di massa, strettamente legato alla diffusione di Internet e della banda larga, ma può essere reato.
Per condividere i file o per trovarne di molto ambìti, come giochi, film e musica, si può ricorrere ad una rete Peer-to-Peer (P2P).
In pratica si scarica un software che collega il nostro computer ad altri computer che utilizzano lo stesso software. Ciò consente a volte di accedere a milioni di computer contemporaneamente, i quali accederanno a loro volta anche al nostro.
Questo comporta una serie di rischi.
Senza volerlo si potrebbe scaricare:
- materiale pirata o protetto da copyright
- malware
- pornografia.
Senza volerlo si potrebbe consentire ad estranei di accedere e condividere i nostri file personali.
Se si pensa di utilizzare il P2P file sharing, è bene comprendere i rischi inerenti e prendere delle contromisure misure per minimizzarli.
Le contromisure consistono in:
- installare un programma antivirus affidabile che includa la protezione anti-virus e anti-spyware,
- impostare il software antivirus e il sistema operativo in modalità di aggiornamento automaticamente,
- eliminare i file che i programma di sicurezza indicano come problematici,
- effettuare il backup dei file che ci si desidera conservare; memorizzarli su CD, DVD o dischi esterni, o utilizzare un servizio online (cloud),
- prima di aprire o riprodurre i file scaricati, utilizzare il software di sicurezza per la scansione del loro contenuto,
- se un programma P2P chiede di disattivare o modificare le impostazioni del firewall evitate di farlo si potrebbe minare la sicurezza del computer,
- Considerare di creare un account separato per il P2P senza alcun diritto di amministratore del PC quando si usa il P2P,
- Limitare chiaramente a quali archivi ha accesso il software P2P per evitare di condividere qualcosa che non si desiderava condividere.
È bene precisare che in Italia chiunque effettua il download di un’opera protetta dal diritto d’autore e la mette in condivisione commette un illecito penale (art. 171, lett. a-bis, lda). È punito chiunque lo fa “senza averne diritto, a qualsiasi scopo e in qualsiasi forma”. La pena è una multa da 51 a 2.065 euro, ma è possibile evitare il processo penale pagando la metà del massimo previsto (quindi circa mille euro) e le spese del procedimento.
I programmi di P2P più diffusi mettono automaticamente in condivisione un file mentre questo viene scaricato, per cui se viene effettuato il download di materiale protetto da diritto d’autore mediante uno di essi si concretizza la fattispecie penale.
Inoltre, la violazione del suddetto articolo comporta altresì l’irrogazione di una sanzione amministrativa pari al doppio del prezzo di mercato dell’opera o del supporto oggetto della violazione (art. 174-bis lda), ma detta cifra non può essere mai inferiore a 103 euro.