Il gioco d’azzardo può diventare una vera e propria patologia, detta “gioco d’azzardo patologico“, diagnosticabile e curabile attraverso un’adeguata psicoterapia.
Essa spinge a giocare in maniera compulsiva, per vivere l’eccitazione del rischio, che spesso è tanto più forte quanto più alta è la posta: anche se le persone sanno come funziona il mondo del gioco d’azzardo, continuano a giocare senza riuscire a fermarsi, che stiano vincendo o perdendo, finché non hanno perso tutto.
Per questo spesso si ritiene che il malato di gioco d’azzardo non giochi per vincere, ma per perdere.
Nel Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali nel 2013 è stato inserito il Gioco d’azzardo patologico come dipendenza comportamentale.
Sebbene il gioco d’azzardo online sia riconosciuto come illegale in molti paesi del mondo, in Italia ed in molti paesi europei è consentito e regolamentato.
Il fenomeno è preoccupante. In Italia i giocatori sono 33,2 milioni, di cui 8,4 milioni giocano con frequenza settimanale.
Il giro d’affari nel 2014 potrebbe aver superato i 115 miliardi euro all’anno, in forte crescita rispetto ai 100 miliardi di euro del 2013, agli 85 del 2012 e ai 16 del 2003.
Anche il coinvolgimento di giocatori di età inferiore ai diciotto anni ha subito nel 2014 un forte incremento pari al 12,1% ed in soli 3 anni sono passati da 860mila unita’ a 4,8 milioni.
Fonte Corriere della Sera.
Giocare online in un casinò favorisce, per l’intrinseca mancanza di controllo sociale e dei familiari, la possibilità che questo passatempo si trasformi in vera e propria dipendenza, con conseguenze anche molto serie sulla situazione finanziaria e sociale di chi gioca.
In Italia i casinò online che hanno ottenuto una licenza, obbligano, al momento dell’iscrizione, la scelta dei limiti massimi di deposito e di giocata settimanali, impedendo di cambiare questi limiti per i sette giorni successivi.
Viene anche richiesto un documento di identità personale per evitare il gioco ai minorenni. E i casinò forniscono anche servizi di interdizione a tempo determinato o indeterminato.
Ma tutte queste misure non bastano ad impedire che chi è predisposto a questo tipo di dipendenza rinunci al gioco d’azzardo online.
Il video “Rimettersi in gioco” realizzato dalla AGITA – Associazione ex-Giocatori d’azzardo e delle loro Famiglie aiuta a capire la dimensione del problema e le testimonianze di chi ha vissuto questa esperienza.
Il sito di AGITA è un ottimo punto di informazione sul tema e collegamenti alle associazioni italiane ed internazionali.
Su YouTube si trovano anche comportamenti assurdi di genitori inconsapevoli (speriamo) del problema… Lo mostriamo per riflettere sull’importanza del tema che non va assolutamente sottovalutato.
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