Le opere fotografiche sono protette per 70 anni dopo la morte dell’autore, mentre per le semplici fotografie la protezione dura 20 anni dalla data dello scatto.
Le opere fotografiche non possono essere mai usate senza il consenso dell’autore se non per una fruizione strettamente personale.
In genere le foto portano con se informazioni legate allo strumento con cui sono state scattate, al giorno, ora e luogo in cui sono state scattate, grazie alla geo-referenziazione.
Le semplici fotografie sono tutelate solo se corredate dal nome dell’autore e dalla data di scatto. Se tali indicazioni mancano, come accade praticamente sempre sul Web, la foto può essere usata da chiunque a meno che non possiate dimostrare che qualcuno ha usato l’immagine pur sapendo che era vostra.
Data la semplicità con cui è possibile distribuire, modificare e utilizzare le immagini sul Web e data la scarsa giurisprudenza in merito al furto di immagine è bene tenere presente che i servizi di foto-sharing operano secondo questo principio: le foto sono di chi le carica, una copia la tiene il sito senza alcuna responsabilità e tutti i rischi legati alla diffusione sono a carico di chi le carica.
Dobbiamo tenere a mente che non è semplice far valere i nostri diritti sul Web a causa del diritto internazionale che entra in causa quando il servizio è erogato da aziende con sedi estere.
Sul tema vale la pena approfondire le 6 licenze Creative Commons. Offrono 6 diverse articolazioni dei diritti d’autore per artisti, giornalisti, docenti, istituzioni e, in genere, creatori che desiderino condividere in maniera ampia le proprie opere secondo il modello ‘alcuni diritti riservati’.