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Cyberbullismo

Il Cyberbullismo è la versione online di una esperienza molto diffusa di denigrazione del prossimo.

Essere presi in giro per caratteristiche fisiche, presunto orientamento sessuale, per look o gusti ecc. è una esperienza molto avvilente negli anni della adolescenza e della pubertà.

Il fatto che avvenga attraverso strumenti digitali come chat e social network o per telefono rende la situazione anche peggiore.

Il cyberbullo sfrutta gli strumenti informatici per raggiungere ovunque la propria vittima. Ha a disposizione molti strumenti come blog, chat, siti di social networking, messaggi SMS, telefonate. Mette online foto denigratorie, video o scrive insulti, pettegolezzi, racconti inventati, falsità e calunnie. E questi dati restano in rete. Sono potenzialmente visibili ad un ampio numero di persone e la possibilità di condivisione amplia a dismisura la portata della violenza. Perché di questo si tratta.

Quelli che possono essere classificati a prima vista come episodi spiacevoli possono trasformarsi anche in tragedie vere e proprie. Offese, incitamento al suicidio, invito alla anoressia ecc. ora sono possibili anche in forma anonima e diffusi attraverso strumenti da cui non è affatto semplice difendersi.

L’anonimato fa sentire il bullo onnipotente. E forse non ha nemmeno la percezione della gravità di ciò che sta facendo. Il fenomeno in Italia ha registrato 178 denunce nei primi mesi del 2014 in crescita rispetto alle 154 denunce del 2013. Non vanno ingigantite le proporzioni del fenomeno ma è una cosa seria.

In Italia, nella stragrande maggioranza dei casi, il cyberbullo e la sua vittima si conoscono e si frequentano nella vita reale. Questo rende più semplice risolvere il problema. Occorre insegnare cosa è lecito sopportare e cosa costituisce un vero e proprio reato.

La Polizia Postale ha iniziato una iniziativa chiamata “Una Vita da Social” visitando centinaia di comuni e discutendo ed insegnando il comportamento corretto online.

Perché i ragazzi non rimangano vittime di questo fenomeno bisogna:

  • aumentare la loro autostima
  • incoraggiarli a sviluppare le loro caratteristiche positive e le loro abilità
  • stimolarli a stabilire relazioni con i coetanei e a non isolarsi.

Ma non solo. 

È importante sapere che per non diventare bullo bisogna insegnare ai ragazzi a:

  • saper esprimere la propria rabbia in modo costruttivo e con maturità
  • comunicare in modo sincero
  • essere capace di identificarsi con gli altri e capire le conseguenze dei propri comportamenti.

Dobbiamo poi imparare a cogliere i segnali che i figli possono mandare o nascondere. 

Ecco alcuni segnali di chi è vittima di bullismo:

  • trovare scuse per non andare a scuola o voler essere accompagnati
  • fare frequenti richieste di denaro
  • essere molto tesi, piagnucolosi e tristi dopo la scuola
  • presentare lividi, tagli, graffi o strappi negli indumenti
  • dormire male o bagnare il letto
  • raccontare di non avere nessun amico
  • rifiutarsi di raccontare ciò che avviene a scuola.

Riportiamo il video di Generazioni Connesse per sensibilizzare i ragazzi sul tema.

VITTIMA DI CYBERBULLISMO?

Cosa fare se nostro figlio è vittima di cyberbullismo:

  • Consideriamo innanzitutto con precisione quanto realmente accaduto.
    Si tratta di un litigio tra amici o amiche messo in atto con i nuovi mezzi informatici o nostro figlio subisce ripetutamente attacchi e molestie da parte di persone che si nascondono dietro il velo dell’anonimato? Nostro figlio conosce chi si nasconde dietro a questi episodi o il bullismo ha assunto dimensioni tali da non poterle più controllare?
    Se gli autori sono più o meno noti, cercate di intavolare un discorso con gli adolescenti e i ragazzi, con i genitori ed eventualmente con gli insegnanti, qualora gli episodi di bullismo dovessero avere luogo in ambito scolastico. Definiamo tra adulti su quali siano le misure da adottare e coinvolgiamo anche i ragazzi. Cerchiamo di risolvere il conflitto in primo luogo tra le persone interessate.
  • Rivolgiamoci ad organizzazioni professionali se non riusciamo più a difenderci da soli.
    Se nostro figlio è rimasto vittima di cyberbullismo e non sappiamo più che cosa fare, rivolgiamoci ad un consultorio di aiuto alle vittime di reati. Se nostro figlio ci ha parlato di questi attacchi, avvertiamo i suoi insegnanti. Le unità di intervento che si occupano di aiuto alle vittime di reati oppure la Polizia possono indicarci se e in quale misura gli attacchi siano giuridicamente punibili, e in quali casi sia utile sporgere denuncia alla polizia. Nella legge vi sono articoli in grado di proteggere le persone da attacchi all’onore, da insulti e ingiurie. Il diritto penale punisce inoltre le minacce, le molestie sessuali e i ricatti, e con una denuncia gli autori possono essere strappati all’anonimato. Raccogliamo tutte le ingiurie e gli attacchi come eventuali prove.
  • Modifichiamo le informazioni di contatto di nostro figlio.
    Cambiamo l’indirizzo e-mail e, se necessario, anche il numero di cellulare di nostro figlio, affinché non sia più esposto agli attacchi di bullismo. Consigliamogli di modificare il suo nickname anche nelle community e nelle chat room. Comunichiamo le coordinate degli autori di questi crimini ai gestori delle community o delle chat, esortandoli a rimuovere i contenuti ingiuriosi, le foto e i filmati imbarazzanti che ritraggono nostro figlio.
  • Contattiamo il numero verde 800 66 96 96 – Ministero della Pubblica Istruzione
CYBERBULLO?

Dovremmo assolutamente reagire anche nel caso in cui dovessimo accorgerci che nostro figlio partecipa ad attacchi di cyberbullismo. Nostro figlio deve sapere che gli attacchi condotti tramite Internet possono fare molto male ad una persona e che la sua partecipazione a tali attacchi è perseguibile penalmente. Un clic che si presume provenire da fonti anonime può avere conseguenze devastanti per la vittima, ma forse ne può avere anche per l’autore stesso. Dopo avere accertato con precisione l’accaduto, dovremmo discutere dei possibili provvedimenti da adottare unitamente agli insegnanti (se gli episodi di bullismo avvengono nel contesto scolastico), alla vittima e ai genitori di quest’ultima.

Spesso ragazzi e adolescenti sono a conoscenza di attacchi diretti ad uno di loro, anche se non vi partecipano attivamente. Spieghiamo chiaramente a nostro figlio che il cyberbullismo è tutt’altro che “cool”: ribadiamo questo concetto cercando di fargli capire che gli altri vanno trattati nello stesso modo in cui vorremmo essere trattati noi. Incoraggiamolo a mostrare coraggio civile, sproniamolo ad avere il coraggio delle sue opinioni e ad intervenire se dovesse scoprire questo tipo di  intrighi, rivolgendosi se necessario a degli adulti. Non si tratta di tradimento, bensì di coraggio!

  • Instaurare un dialogo sincero e costruttivo. I ragazzi devono sapere di poter contare sui genitori. Parlate del tipo di attività online gradite.
  • Aiutare a limitare il tempo trascorso online dando dei limiti.
  • Non lasciate soli i vostri figli online. Controllate con regolarità che cosa sta facendo vostro figlio.
  • Chiedete di essere informati se qualcuno conosciuto online chiedesse di incontrarli di persona.
  • Non è mai troppo tardi: per parlare di qualcosa che turba i ragazzi, per riparare ad un loro comportamento sbagliato, per denunciare qualcuno che li minaccia o fatto sentire a disagio.
  • Accertatevi che non sia vostro figlio o vostra figlia a infliggere minacce e prese in giro o atti di bullismo, spiegate loro che sono dei comportamenti che configurano veri e propri  reati.
  • Segnalate i comportamenti più gravi alla Polizia Postale.
  • Tenete il computer in una stanza della casa frequentata da tutti.
  • Dite chiaramente a vostro figlio che periodicamente esaminerete i file del computer, la cronologia del browser e le sue attività online.
  • Cercate online il nome di vostro figlio, esaminate i suoi profili e i messaggi che ha postato sui siti delle comunità di teenager, passate in rassegna le pagine web o i blog che frequenta.
  • Dite a vostro figlio che potreste rivedere le sue attività di comunicazione privata online qualora abbiate motivo di pensare che si stia comportando in modo poco prudente o responsabile.
  • State in guardia rispetto a comportamenti che sembrano nascondere qualcosa, come il rapido passaggio a una nuova schermata quando vi avvicinate al computer o il tentativo di eliminare le tracce della navigazione online.
  • È importante insegnare ai figli alcune regole base per un uso sicuro di Internet come i consigli che abbiamo raccolto in questo sito.

 

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