I banner pubblicitari a cui siamo soggetti per fruire dei servizi “gratuiti” su smartphone e su tablet possono trarre in inganno e prosciugare il nostro credito o addebitare spese sul nostro conto corrente.
È infatti piuttosto semplice attivare inconsapevolmente servizi a pagamento.
Navigando su internet da un tablet o telefonino smartphone, può capitare che si visualizzi un banner e cliccando sullo stesso (ma in alcuni casi senza nemmeno un click), vengano attivati alcuni servizi inconsapevolmente e di cui ci si accorge solo tramite un messaggino di ringraziamento/benvenuto o ancor peggio nella fattura rilasciata dal gestore telefonico.
Le prime denunce risalgono al 2014 con l’Associazione dei consumatori Codacons che citò in giudizio i gestori di telefonia mobile all’AgCom (Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato).
Il 21 gennaio 2015, l’AgCom ha inflitto una sanzione pari a 1.750.000 euro per Telecom e H3G e a 800.000 euro per Wind e Vodafone, “per aver adottato pratiche commerciali scorrette nell’ambito della commercializzazione dei servizi premium utilizzati via Internet da terminale mobile”, come si legge nel comunicato ufficiale e riportato da Codacons.
I gestori avevano infatti omesso le informazioni “circa il fatto che il contratto di telefonia mobile sottoscritto pre-abilita la sim alla ricezione dei servizi a sovrapprezzo”.
Malgrado questo precedente, alle associazioni di consumatori arrivano ancora molte segnalazioni di addebiti “inconsapevoli”.
Sono nati gruppi sui social, come Facebook e Twitter che denunciano i disservizi dei diversi operatori.
In caso sospettiate di essere caduti in un ‘acquisto o attivazione involontari’, è necessario contattare gli operatori telefonici che offrono il servizio sul vostro smartphone o tablet per comprendere la causa dell’addebito indesiderato.
Ecco i numeri gratuiti:
Informarsi presso le associazioni dei consumatori
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