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Acquisti in app

Può succedere che, dopo aver scaricato un gioco gratuito su tablet o smartphone, appena il gioco si fa interessante, venga richiesto un acquisto di componenti o di qualche risorsa necessaria per proseguire nel gioco.

Avviene tutto all’interno del gioco (acquisti in-app appunto), ma gli addebiti sono reali, sulla carta di credito indicata alla registrazione dello store come Amazon, iTunes, Google Play e Gameloft.

Molti di questi acquisti in app sono fatti da chi gioca (nostro figlio), a volte anche involontariamente, ed è bene capire quali sono i rischi.

Quando scarichiamo dei giochi per far divertire i nostri figli, c’è prima di tutto il rischio che i bambini acquistino, a nostra insaputa dei componenti virtuali con soldi veri: sia Apple che Google, infatti, offrono (per nostra comodità) la possibilità di acquistare o scaricare dagli store ciò che si vuole senza dover inserire ogni volta la password di sicurezza, per un certo periodo di tempo dopo il primo acquisto o download.

Anche quando non accade, questo tipo di meccanismo di acquisto all’interno delle app può far sì che il minore, tratto in inganno dall’apparente gratuità dell’applicazione scaricata, faccia pressione sui genitori perché procedano ad ulteriori acquisti di componenti del prodotto scaricato “gratuitamente”.

Come rilevato anche dalla associazione Altroconsumo, questa tecnica di manipolazione è chiaramente illecita perché è compresa tra le pratiche commerciali considerate in ogni caso aggressive.

Il Codice del Consumo infatti fa rientrare in queste pratiche anche quella di “includere in un messaggio pubblicitario un’esortazione diretta ai bambini affinché acquistino o convincano i genitori o altri adulti ad acquistare loro i prodotti reclamizzati”.

  • Controllate sempre i bambini quando giocano con le App, evitando che giochino da soli nella loro stanza.
  • Scegliete i giochi adatti alla loro età (vedi codici PEGI) e assicurarsi che non abbiano la possibilità fare acquisti senza il vostro consenso.
  • Modificate i parametri per eliminare o limitare la finestra di tempo entro la quale è possibile fare acquisti senza che il sistema richieda nuovamente la password:

Android – Di base la finestra temporale è di mezz’ora a partire da un primo acquisto; andando nelle impostazioni è possibile regolare questo intervallo in modo che la password venga chiesta, ogni mezz’ora, oppure sempre, oppure mai. Impostala su “sempre“.

 

Apple – Di base la finestra è di 15 minuti. Per modificarla, apri “impostazioni“, poi “generali” e quindi “restrizioni“. Clicca su “abilita restrizioni“. Ti verrà chiesto di inserire il codice a quattro cifre e di reinserirlo una seconda volta per conferma. Scorri quindi verso il basso, fino alla sezione “contenuto consentito” dove troverai la voce “richiedi password”; se ci clicchi sopra puoi scegliere tra “subito” e “15 minuti”. Imposta “subito“. Sempre da “impostazioni – generali – restrizioni” è possibile anche disabilitare del tutto gli acquisti in-app.

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